venerdì 19 marzo 2010

Confcooperative Torino

A rischio 300 posti di lavoro e la qualità dei servizi nelle scuole
Torino, 19 marzo. “Sono più di 300 i lavoratori delle cooperative sociali che rischiano il posto, e che attualmente si occupano di servizi di pulizia e sorveglianza in oltre cento scuole di Torino e provincia”. Questa la dichiarazione di Legacoopsociali e Confcooperative Torino, associazioni di rappresentanza delle cooperative che oggi hanno annunciato un’assemblea pubblica che si terrà a Torino il 22 marzo alle ore 20.30 presso la GAM, in via Magenta 31.
“L’obiettivo – spiega Anna di Mascio, responsabile Legacoopsociali - è portare a conoscenza della situazione i cittadini, i parlamentari piemontesi, gli amministratori locali e le organizzazioni sociali, chiedendo loro la sottoscrizione di un appello pubblico per la sospensione della “Circolare Gelmini” (direttiva MIUR 9537) che, tagliando il 25% delle risorse previste per questi servizi nelle scuole, causerà gravi contraccolpi”. “Esprimiamo preoccupazione – continua Aldo Romagnolli, presidente di Confcooperative Torino - per le ricadute occupazionali causate dal provvedimento ministeriale nel torinese, in tutto sono un migliaio i lavoratori coinvolti in questo servizio. Chiediamo una maggiore attenzione per la cooperazione sociale che, nonostante la fase di acuta crisi economica, continua a inserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate. Non dimentichiamo che il loro mancato inserimento comporterebbe costi umani, sociali ed economici di non poco conto. Riteniamo fuorvianti e di breve respiro le considerazioni di quanti vorrebbero il reintegro del personale ATA per queste tipologie di servizi: esternalizzare e poi internalizzare di nuovo ci pare un’altalena senza senso. Occorrono strategie di lungo periodo, che tengano conto del valore dell’inclusione sociale di cui la cooperazione è portatrice. Le decisioni assunte con il fiato corto sono foriere di danni economici e sociali”. “Il costo sociale sarà più alto del presunto risparmio ottenuto con i tagli – aggiunge Di Mascio - due milioni di euro è il costo stimato fino ad oggi per il sostegno al reddito e la cassa in deroga, richiesta per 70.000 ore. Qualche cooperativa ha scelto di porre rimedio ricorrendo ai contratti di solidarietà e riducendo a tutti le ore di lavoro, ma noi auspichiamo una riconsiderazione del provvedimento da parte del Ministero, in modo che i danni non ricadano sulle cooperative, sui loro soci, e, non da ultimo, sulla qualità dei servizi prestati nelle scuole”. Nella foto: il presidente di Confcooperative Torino Aldo Romagnolli

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