Sotto la presidenza di Vizzini presidente della I Commissione del Senato, alla presenza del presidente della I Commissione della Camera On. Bruno e con l’intervento del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Brancher, le Commissioni Affari Costituzionali del Senato e della Camera dei Deputati hanno dato inizio all’indagine conoscitiva sulle questioni inerenti il processo di revisione costituzionale in materia di ordinamento della Repubblica. All’audizione sul tema del superamento del bicameralismo perfetto e sulle possibili modifiche del Titolo V della Costituzione hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni delle imprese e dei sindacati. Obiettivo dell’Audizione è stato quello di acquisire, in ragione delle proprie missioni ed interessi rappresentati, le valutazioni e proposte delle Organizzazioni di rappresentanza. Superamento del bicameralismo perfetto per ridurre strettoie che rendono l’attività legislativa lenta e difficoltosa e valorizzazione di una sede istituzionale di mediazione e leale collaborazione in campo legislativo tra Stato – Regioni - Enti locali sono stati indicati da Confcooperative come due obiettivi centrali della riforma istituzionale. Saldo radicamento al territorio, ma anche attenzione ad integrare i problemi del Paese con quelli del più ampio orizzonte dell’integrazione europea e della globalizzazione rappresentano, inoltre, sempre per Confcooperative, i riferimenti per una revisione del riparto delle competenze di cui al titolo V della Costituzione incardinate su un sistema flessibile e cooperativo di rapporti tra le diverse Istituzioni della Repubblica ispirato al principio di sussidiarietà coniugato con la necessità di conservare le esigenze di unitarietà giuridica ed economica del Paese. All’Audizione sono intervenuti per Confcooperative Fausto Pasqualitti della segreteria generale e Tamara De Filippis del servizio legislativo. (dal sito www.confcooperative.it)9 giugno: Confcooperative e le principali organizzazioni di rappresentanza al confronto con il Parlamento sulla riforma del Titolo V della Costituzione