martedì 8 giugno 2010

XV RAPPORTO CONGIUNTURALE

8 giugno: Mannino «Il sistema tiene, ma le cooperative soffrono su credito, dumping contrattuale e ritardati pagamenti di PA e di privati»
«In giro sento che c’è chi va peggio di noi»…«alcune imprese hanno ridotto il fatturato anche del 20% - 30% o stanno chiudendo»…«fino ad ora è andata bene, bisogna tener duro per altri 4/5 mesi». È la voce dei cooperatori delle oltre 20.500 cooperative aderenti a Confcooperative. È quanto emerge dal XV rapporto congiunturale, I quadrimestre 2010, realizzato da Elabora Centro studi di Confcooperative. «Seppur in un clima di insoddisfazione generalizzata – dice il segretario generale Vincenzo Mannino – risale la fiducia, anche se il sentiment mantiene una connotazione negativa. Molti i segnali che indicano un’intensa attività da parte dei cooperatori finalizzata alla diversificazione del business, alla creazione di reti, alla promozione di integrazioni, alla spinta sui mercati esteri. «I segnali di ripresa più marcati – aggiunge Mannino – si registrano tra le cooperative di produzione e lavoro. In particolare nei servizi, ma anche, in misura minore, nella piccola industria manifatturiera e nella logistica. L’occupazione tiene. È positivo il saldo associato alla forza lavoro nella cooperazione sociale dove, tuttavia, aumenta la percezione di un peggioramento del posizionamento competitivo delle cooperative determinato dal ritardato pagamento della PA e dal dumping contrattuale». «È forte – continua Mannino – la denuncia del fenomeno che vede coinvolte le cooperative “spurie” e le imprese truffaldine in genere che praticano una forte azione di dumping contrattuale, resa ancor più grave dall’effetto cumulato del ritardo dei pagamenti, della scarsa disponibilità di fonti di finanziamento che ridimensionano, anche per i prossimi mesi, i piani di investimento delle cooperative, in particolare di quelle di micro e piccola dimensione». «Lo scenario risente, inoltre, – conclude Mannino – del lento e difficile processo di normalizzazione delle condizioni di accesso al credito bancario e, in parte, dell’asimmetria informativa rispetto all’accordo sulla moratoria dei debiti». ALCUNI NUMERI Incassi e tesoreria: Critico il quadro che emerge sul fronte degli incassi e della gestione della tesoreria. Il livello di liquidità è giudicato buono solo da un operatore su tre. La maggioranza assoluta dei cooperatori, il 53,5%, ha giudicato come mediocre il livello di liquidità e il 12,7% degli operatori ha espresso un giudizio totalmente negativo. Export: Nei primi quattro mesi dell’anno migliora il saldo associato all’export, anche se il livello degli ordini è giudicato insoddisfacente dal 43,2% che segna un miglioramento rispetto al 48% di gennaio e al 66% di settembre. Prezzi alla vendita e di fornitura: La dinamica congiunturale sul fronte dei prezzi vede 7 operatori su 10 aver mantenuto costanti i prezzi alla vendita, mentre 1 su 3 ha segnalato un incremento dei prezzi di fornitura (in parte legato all’aumento di alcune materie prime e alla cosiddetta bolletta energetica). Ricavi: 4 cooperatori su 10 hanno valutato come stazionario il volume dei ricavi, 3 hanno segnalato un aumento del fatturato rispetto ai quattro mesi precedenti, 3, infine, una diminuzione del giro d’affari rispetto ai quattro mesi precedenti.
Occupazione: La dinamica registrata sul fronte occupazionale vede 7 cooperatori su 10 mantenere stabili i livelli occupazionali; 1 su dieci segnalano un aumento dell’occupazione, mentre 2 su dieci dichiarato di aver contratto le risorse umane.
Export e internazionalizzazione: 6 cooperatori su 10 di quelli che si rivolgono anche ai mercati esteri lamenta ancora la presenza di fattori negativi che condizionano le esportazioni (era il 65,3% e il 68% nelle due precedenti rilevazioni). Tra i fattori negativi sono avvertiti sempre i costi e prezzi elevati (33,3%), il fardello della burocrazia (8,3%), la qualità dei prodotti e servizi (8,3%), l’accesso al credito (4,2%), i tempi di consegna (4,2%) e la categoria “altri fattori” (41,7%). PREVISIONE PROSSIMI 4/5 MESI Economia cooperativa: 1 cooperatore su 10 prevede un miglioramento per il settore, 6 prevedono un quadro stabile, 3 prevedono un peggioramento; Sistema Paese: 6 cooperatori su 10 prevedono un andamento stazionario 2 prevedono un peggioramento, altri 2, invece, si dichiarano ottimisti per l’immediato futuro. Ricavi e occupazione: qui il termometro dà segnali di ripresa: 6 cooperatori su 10 prevedono stabilità nell’occupazione e nei ricavi, 3 vedono una crescita in entrmabi, 1 vede un peggioramento su entrambi i fronti. IL CREDITO Avviso Comune: Rispetto all’attuazione dei contenuti dell’“Avviso Comune” 8 cooperatori su 10 se ne è detto a conoscenza, almeno per grandi linee. Alcuni lamentano scarsa trasparenza da parte degli istituti di credito di riferimento. Gli operatori che hanno richiesto e ottenuto la sospensione si attesta all’8,8%, in crescita rispetto al 6,9% di gennaio. La moratoria riguarda, per oltre il 90% delle richieste, la sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo. Richieste di rientro: riprende vigore l’incidenza delle richieste nel Mezzogiorno. Si tratta di un inasprimento che si potrebbe cumulare ai precedenti e aggravare la stretta già messa in atto nelle regioni del Sud. A livello nazionale, il 5,9% dei cooperatori ha segnalato di aver ricevuto richieste di rientro (quasi il doppio al Sud). A livello settoriale, sono sempre gli operatori delle cooperative “dell’area lavoro” (in particolare, manifatturiero e servizi) quelli più coinvolti nelle richieste di rientro. Tassi di interesse sui finanziamenti in essere: 2 cooperatori su 10 hanno segnalato un riallineamento verso l’alto; 3 su 10 ha registrato una diminuzione; 5 su 10 segnalano che i tassi non hanno registrato alcun adeguamento. Garanzie richieste: 2 cooperatori su 10 ha segnalato richieste aggiuntive da parte delle banche; 8 cooperatori su 10 non ha registrato alcuna variazione. Prosegue la tendenza, sui finanziamenti già in corso, soprattutto nell’appesantimento delle cosiddette “altre condizioni” applicate dalle banche (gg. valuta, costo servizi, ecc…) con oltre 3 cooperatori su 10 denunciano come meno accomodanti le “altre condizioni”. (dal sito www.confcooperative.it)

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